Pannello Doppio Terra

PANNELLO DOPPIO TERRA 
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I pannelli che si impiegano sono solo quelli biologici. Cassaforma a perdere e  intercapedine ad accogliere come materiale costruttivo un muro in terra cruda argillosa con caratteristiche granulometriche appropriate, contenenti sufficienti percentuali di inerte e compattata secondo il metodo conosciuto “PISE’”o con manufatti mattoni crudi già pronti (esempio 10x10x40 cm), con rilievi e depressioni coincidenti longitudinalmente e trasversalmente. La compattazione, in ogni caso, dovrà attendere la resistenza dell’argilla a 25kg./cm-quadro alla compressione e 5kg./cm.-quadro al taglio. Questo tipo di costruzione ci consente di realizzare edifici abitativi di due livelli anche in zone sismiche di prima categoria ma con luci massime interne tra i muri di circa 5 metri. In questa versione non sono previste l’impiegano di reti in tondino per cls nell’ interstizio dei pannelli  ma solo quelle esterne (se lo si vuole ) del tipo leggerissimo in fibra di vetro per le sole esigenze di intonaco. Gli elementi di collegamento (bulloni e distanziatori ) detti connettori sono 8 e disposti due a due, con la peculiarità che le due estreme saranno annegate nel calcestruzzo armato del getto di ripresa allo spiccato e  nei cordoli del marcapiano o solaio del tetto assumendo la condizione di ancoraggio per annegamento nel cls, mentre gli altri terranno serrate  le catene  orizzontali continue ed esterne al muro cinturandolo  completamente per tutto il fabbricato.
Ruolo positivo da tenere in conto è quello che i pannelli essendo già stagionati quando saranno posti all’impiego essi possono assorbire in un primo tempo la piccolissima quantità di umidità che la terra pisè rilascia passando dallo stato plastico a quello della umidità costante definitiva. Questo ci suggerisce, a muro finito, di verificare lo stato di umidità nel pannello prima di eseguire l’intonacatura.
Il muro e la coppia dei pannelli che lo contiene (lo imprigiona ), deve resistere alle sollecitazioni delle spinte orizzontali provocate da eventuali effetti sismici. Nel comportamento statico della struttura si deve avere una risposta elastica e resistente adeguata comunque già prevista scientificamente dai dimensionamenti strutturali e da un insieme di accorgimenti ingegneristici. La prima funzione dei pannelli cassero a perdere che contengono il muro è quello, pur sotto sollecitazioni, di farlo restare sempre nei suoi assi; orizzontale e verticale. Nella visione complessiva della statica antisismica sono previste nel nostro progetto l’utilizzazione di accorgimenti tecnici costruttivi efficaci ed appropriati. Si impiegano le catene verticali legate ai getti dello spiccato ed i cordoli in cls armato nelle quantità richieste dal calcolo. Se lo strutturista lo riterrà opportuno può ricorrere all’impiego di controventi (come riportato nei disegni,  trattasi di tondini d’acciaio o funi d’acciaio o anche travi in legno trattato ) queste saranno alloggiate all’interno del muro a ridosso del pannello esterno ed ad esso rasente e connesse ai connettori estremi. Esse  partono e  arrivano agli angoli della costruzione ed in corrispondenza degli incroci dei muri. Questi ad ogni piano si ammorsano ai cordoli in cls. armato dello spiccato, marcapiano solaio e del cordolo del tetto. Le due catene orizzontali, “ imbragature “,  centrali al pannello, sono metalliche ed in tondino per cls armato. Esse sono collocate in una sede apposita creata alle facce esterne dei due pannelli  in modo da poter ricevere ed essere annegate in un piccolo getto in cls che ha la funzione dell’irrigidimento della catena ma anche la ripartizione della pressione interna del muro. Queste catene orizzontali formeranno una cintura unica in tutto l’edificio, quindi bi-anulare (per ogni pannello ) e connesse e trattenute  come nelle imbracature da un apposito connettore (vedere foto ). Quindi tutte queste soluzioni ed accorgimenti di rinforzi, nell’insieme, sono essenziali soprattutto perché la costruzione da realizzare dovrà resistere alle azioni orizzontali  da sisma dandone quindi una risposta strutturale analitica, scientifica. Questo sistema consente nell’insieme la realizzazione di una costruzione “antisismica” in terra battuta o con mattoni crudi precostruiti (la terra è comunque un materiale mai omogeneo ) con la certezza scientifica della resistenza al sisma e, nel contempo, al rispetto di tutte le normative costruttive. Questo sistema è dunque rivendicazione di brevetto. Infatti, con esercizio di analisi finale, il sistema ci fa ottenere  il parallelismo tra i cordoli  in cls. armato  anche sotto effetto di spinta orizzontale da sisma. Infatti non possono modificare, significativamente, la loro quota di livello che resta ”immutabile” poiché è assicurata dalle certa compattazione della terra ( rilevata dalle prove di laboratorio ) ,dai connettori estremi incernierati nei getti, dalle catene orizzontali che serrano i pannelli, dalle catene verticali che costringono i cordoli a restare orizzontali e se lo strutturista lo ritiene ricorrere anche all’impiego delle controventature già descritte. Quindi possiamo affermare che tutte queste soluzioni creano condizioni tali che dal punto di vista statico è centrato l’obbiettivo con il concorso di un mix di soluzioni le quali una favorisce o difende l’altra. Naturalmente una funzione importante viene svolta anche dal solaio, che  andremo a descrivere più avanti, il quale pur dovendo restare in quei requisiti di economicità e semplicità non dovrà disattendere quello richiesto dalle esigenze della statica. Noi, allo scopo, abbiamo previsto due soluzioni. Una è quella di utilizzare delle travi di legno lamellare (magari dai legnami di recupero con sistema di giunzioni) sezione 140 /200mm.h e posti ad un interasse di 56 cm. utilizzando come elemento di giunzione tra essi una pignatta realizzata con gli stessi ingredienti dei pannelli con caratteristiche di densità notevolmente maggiore.  Come finiture un tavolame pavimento “parquet” dello spessore di 1 cm. ed una controsoffittatura in compensato da otto millimetri. Considerando che le travi sono ancorate alle loro estremità ai cordoli in cls armato mediante ancoraggi metallici annegati nel calcestruzzo siamo certi che tutto il resto del “pacchetto” composto del solaio svolge correttamente la sua funzione statica richiesta. Esso dovrà assicurare, se sollecitata da spinte orizzontali, di mantenere il piano orizzontale ed impedire l’inarcamento delle travi. La variante, un po’ più costosa, a questa soluzione è quella di mantenere la stessa sezione di trave sempre realizzata con le tavole ma a funzione di cassero a perdere per un travetto in cls armato e  raccordato da un getto a pavimento utilizzando l’impiego di una debole rete metallica. In tutte e due i casi c’è l’impiego della stessa pignatta e stesso interasse travi.
L’intonaco esterno può essere fatto con sabbia e calce idraulica quello interno con le nuove tecniche che utilizzano l’argilla.
Naturalmente il responsabile del calcolo statico dimensionerà, a seconda delle situazioni, i materiali descritti.
Nonostante l’apparente complessità del sistema si ottiene una abitazione che rispetta le normative europee. Esse posseggono una ottima qualità abitativa pur con la sua grande economicità. Maggiore vantaggio, da questo particolare sistema abitativo, potranno averle tutte quelle parti del mondo costrette ad importazioni di materiali con tempi di attesa lunghi ed economicamente costosissime. Infatti per una abitazione in oggetto di 100 metri quadrati di superficie, considerato ad extra fondazioni, si richiedono un impiego di circa 70-80 sacchi di cemento (per circa 10 metri cubi di cls.) e circa 500 kg. di ferro vario,più la calce idraulica per l’intonaco esterno.
In Italia, per gli amanti della Bioarchitettura potrebbe essere il massimo di abitazione naturale ed in ogni caso trattasi di una casa di extra lusso al prezzo di una scadente.
Vorrei dare anche una riflessione sulla sola resistenza al taglio del muro. Se diamo al pannello la stessa resistenza al taglio della terra (cioè 5 kg. cmq. , ma che in realtà è maggiore ) la sezione di muro con un riempimento di 0.40 in terra o mattone avrà uno spessore totale di 60 cm. Un metro di muro ci da 60×100 cm. = 6.000 cmq. X 5 kg./cm2. (di resistenza al taglio ) = 30.000 kg. di resistenza al taglio. A questo va aggiunto tutte le altre condizioni già descritte.